Amburgo: test sull’uso dell’idrogeno nei veicoli pesanti
Idrogeno nei porti: una nuova era per la logistica pesante
Al terminal container di Tollerort, nel porto di Amburgo, è stato avviato un progetto innovativo che potrebbe rivoluzionare il settore della logistica portuale. Con il supporto del cluster Clean Port & Logistics e finanziamenti dal programma nazionale per l’innovazione in tecnologie a idrogeno e celle a combustibile, questo test sull’uso dell’idrogeno nei veicoli pesanti rappresenta un passo avanti verso un’operatività più sostenibile e rispettosa del clima.
Il Progetto: il primo veicolo a idrogeno in azione
Il progetto è iniziato ufficialmente con il primo trattore a idrogeno, accolto con entusiasmo dai presenti, tra cui la senatrice per l’economia di Amburgo, Melanie Leonhard. Il trattore, una macchina gialla posizionata accanto a una stazione di rifornimento a idrogeno, ha dato il via a questa nuova fase. Questo veicolo, dotato di un sistema a celle a combustibile, è solo il primo elemento del cosiddetto “campo di prova H2” su cui il cluster Clean Port & Logistics sta lavorando.
Sfide e Obiettivi del Terminal di Tollerort
Perché l’idrogeno è necessario
HHLA, l’azienda che gestisce il terminal, ha l’obiettivo di rendere più ecologica la gestione del terminal container. “Molte operazioni qui sono già elettriche,” spiega Karin Debacher, Responsabile Progetti Idrogeno di HHLA, “ma per i veicoli pesanti l’elettricità non basta.” Al terminal Tollerort, infatti, i carichi sono enormi e l’area limitata a causa della struttura dell’isola su cui sorge, non lasciando spazio per veicoli aggiuntivi o lunghe pause di ricarica.
Con una superficie di 600.000 metri quadrati, il terminal di Tollerort è il più piccolo gestito da HHLA, ma rimane un punto nevralgico per la logistica. Attualmente, i veicoli pesanti, come i van carriers (o “vettori mobili”), si occupano del trasporto dei container, ma molti funzionano ancora con sistemi diesel-elettrici. L’idrogeno potrebbe rappresentare una soluzione a lungo termine, permettendo di mantenere alti i livelli di operatività 24 ore su 24 senza la necessità di fermarsi per lunghe ricariche.
La flotta di giganti del porto: van carriers e reach stackers
Nel terminal di Tollerort, la movimentazione dei container è affidata a veicoli massicci come i van carriers, alti e dotati di una struttura in grado di passare sopra ai container. Questi veicoli riescono a trasportare fino a 60 tonnellate e ricordano, per la loro stazza, i celebri AT-AT di Star Wars. A questi si aggiungono i reach stackers, dotati di bracci potenti per impilare container fino a sei unità di altezza. Tuttavia, il passaggio a un’alimentazione a batteria per queste imponenti macchine non è una soluzione praticabile.
Angela Titzrath, CEO di HHLA:
“Siamo entusiasti di inaugurare oggi il primo campo di prova per la logistica portuale a idrogeno. Questo ci permette di testare le tecnologie del futuro e di raccogliere e analizzare dati preziosi. In questo modo, stiamo plasmando il futuro sostenibile della logistica e continuiamo a investire in tecnologie innovative. Condividiamo i nostri risultati con altre aziende che affrontano sfide simili, così da poter sviluppare insieme soluzioni di trasporto rispettose del clima. Il nostro obiettivo è chiaro: decarbonizzare il settore logistico e raggiungere il nostro traguardo climatico di produzione a impatto zero entro il 2040 in tutta l’azienda.”
Pochi veicoli disponibili: sfide e soluzioni con Clean Port & Logistics
Per accelerare l’adozione dell’idrogeno, HHLA ha collaborato con circa 40 aziende globali creando il cluster Clean Port & Logistics. Tra queste, Hyster-Yale ha fornito il primo trattore a idrogeno per i test, seguito da un empty container stacker, previsto per la fine del 2024. Questo stacker funziona come un carrello elevatore, con un montacarichi in grado di impilare sei container uno sopra l’altro.
Lucien Robroek, Presidente della Technology Solutions Division di Hyster-Yale, ha dichiarato: “Stiamo ancora perfezionando la tecnologia, ma ci riusciremo.” Il trattore, alimentato da una cella a combustibile Nuvera, rappresenta un primo passo verso un futuro in cui l’idrogeno potrebbe diventare una risorsa chiave per la logistica pesante.
Dr. Volker Wissing, Ministro Federale per il Digitale e i Trasporti:
“Clean Port & Logistics è un progetto di riferimento per l’utilizzo dell’idrogeno nella logistica portuale. Dai carrelli elevatori ai trattori fino ai camion, l’infrastruttura a idrogeno che sosteniamo qui sta aprendo la strada per una logistica rispettosa del clima. Grazie all’impegno degli attori del porto, spero che il campo di prova a idrogeno lanci un segnale forte. Solo così possiamo rendere la logistica in Germania rispettosa dell’ambiente.”
Velocità e efficienza: il rifornimento di idrogeno nel porto di Amburgo
Uno degli aspetti più importanti dell’utilizzo dell’idrogeno nel porto è la velocità di rifornimento. Mentre esistono circa 100 stazioni di rifornimento di idrogeno in Germania, i tempi nel porto di Amburgo sono fondamentali per ridurre i costi. Per il rifornimento, il terminal di Tollerort è dotato di un sistema innovativo fornito da Lhyfe, con un serbatoio integrato in un container da 20 piedi. Il sistema può fornire idrogeno a 380 bar, con parte del carburante compresso a 550 bar per garantire rifornimenti rapidi ed efficienti. Le prove di rifornimento sono state condotte con un autobus a idrogeno di VWG Oldenburg e un camion di CMB.Tech, confermando l’efficacia della configurazione.
Un dettaglio interessante riguarda l’uso di idrogeno pre-raffreddato, che potrebbe accelerare ulteriormente il processo di rifornimento, specialmente in condizioni climatiche variabili. I test permetteranno di determinare le tempistiche ideali per il rifornimento e capire se sia meglio che il rifornimento venga effettuato dai conducenti stessi o da un addetto dedicato.
Dr. Melanie Leonhard, Senatrice per l’Economia e l’Innovazione della Città Libera e Anseatica di Amburgo:
“Questa inaugurazione rappresenta un passo importante per il Porto di Amburgo. Permetterà di utilizzare in futuro mezzi pesanti a idrogeno sia nei terminal che oltre. Il potenziale per il Porto di Amburgo e l’industria logistica è notevole – ad esempio, i camion che accedono regolarmente al porto potranno beneficiare di questa infrastruttura in futuro. Il campo di prova ci aiuta a raccogliere esperienze significative in questo ambito. HHLA e i suoi partner continuano a promuovere la trasformazione e la decarbonizzazione dei processi di movimentazione e trasporto.”
Il futuro dell’idrogeno nei porti: prospettive e collaborazioni
HHLA intende continuare a testare i veicoli pesanti alimentati a idrogeno. Oltre a Hyster-Yale, nel cluster Clean Port & Logistics partecipano produttori come Konecranes, Kalmar e Gaussin, ognuno interessato a capire come l’idrogeno possa rendere più sostenibili le operazioni di movimentazione nei porti.
Nel lungo termine, la stazione di rifornimento H2 del terminal potrebbe essere aperta anche ad altre aziende, sebbene con limitazioni: l’accesso sarà regolato tramite app e sarà richiesta una formazione sulla sicurezza. Anche se Amburgo offre già quattro stazioni di rifornimento a idrogeno aperte al pubblico, il terminal potrebbe diventare un punto di riferimento per le aziende della logistica interessate a testare soluzioni innovative a idrogeno.
Dr. Lucien Robroek, Presidente della Divisione Soluzioni Tecnologiche di Hyster-Yale Materials Handling:
“Hyster è un pioniere nello sviluppo di veicoli elettrici per applicazioni pesanti, inclusi trattori dotati di celle a combustibile Nuvera®. Siamo molto lieti di testare insieme a HHLA il trattore terminale Hyster® con alimentazione a celle a combustibile a idrogeno nelle operazioni di terminal. Questo rafforza la nostra collaborazione con aziende lungimiranti che desiderano esplorare nuove soluzioni per il loro percorso verso sostenibilità ed efficienza.”
Il progetto di Amburgo ha già suscitato l’interesse di altri porti, come Kiel e Lübeck in Germania, e perfino Los Angeles e i porti di Neltume in Sud America. I risultati di questa iniziativa potrebbero quindi servire come modello per l’adozione dell’idrogeno a livello globale, accelerando la transizione verso una logistica portuale sostenibile e ad alta efficienza.