BMW ha annunciato un passo importante nel suo percorso verso la mobilità sostenibile: entro il 2028, la casa automobilistica tedesca lancerà il suo primo modello di serie alimentato a idrogeno. Dopo anni di prototipi e concept, BMW ha deciso di collaborare con Toyota per sviluppare un’auto a celle a combustibile, consolidando così la sua presenza nel mercato delle vetture a idrogeno come già visto tra Hyundai e Skoda.
collaborazione tra bmw e toyota per il futuro dell’idrogeno
L’alleanza tra BMW e Toyota non è una novità: già da tempo le due aziende collaborano nella ricerca di tecnologie per l’idrogeno. Toyota, con il suo modello Mirai, è uno dei pochi costruttori a credere fortemente nel potenziale dell’idrogeno come carburante sostenibile. La Mirai ne è la prova concreta, e ora BMW intende seguirne le orme, promettendo un’auto originale che rifletterà il DNA del marchio bavarese.
La prima auto a idrogeno di BMW sarà basata su un modello esistente, e la X5 sembra essere la candidata più probabile. Questo perché, negli ultimi anni, la casa tedesca ha già trasformato il SUV X5 in un veicolo a celle a combustibile, creando il prototipo iX5 Hydrogen, un modello da 396 cavalli dotato di serbatoi per idrogeno realizzati in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP).
specifiche della nuova bmw a idrogeno
Il prototipo iX5 Hydrogen può trasportare fino a 6 kg di idrogeno in serbatoi ad alta pressione (700 bar), garantendo un’autonomia WLTP di circa 500 km. Uno dei principali vantaggi è la velocità di rifornimento: bastano solo 3-4 minuti per fare il pieno, un tempo simile a quello richiesto per una BMW X5 con motore termico. Questo aspetto rende l’idrogeno una soluzione molto interessante per chi cerca un’alternativa rapida ed efficiente ai veicoli elettrici a batteria.
Se la prima auto a idrogeno di BMW sarà basata sulla nuova generazione della X5, utilizzerà la piattaforma CLAR, già impiegata per i modelli con motori a combustione interna, invece di adottare la piattaforma Neue Klasse sviluppata per i modelli a zero emissioni.
il rapporto tra bmw e l’idrogeno: una storia decennale
BMW non è nuova alle sperimentazioni con l’idrogeno. Già nel 1979 la casa tedesca ha introdotto la 520h, un modello dotato di un motore a combustione modificato per funzionare a idrogeno. Negli anni 2000, BMW ha continuato a sperimentare con le berline E38 ed E65 dotate di motori V12 a idrogeno. Tuttavia, la casa ha deciso di abbandonare questa strada per concentrarsi sulle celle a combustibile, considerate una tecnologia più efficiente per il futuro.
le sfide infrastrutturali
Uno dei maggiori ostacoli alla diffusione delle auto a idrogeno rimane l’infrastruttura di rifornimento, ancora molto limitata. In Italia, ad esempio, attualmente esistono solo due stazioni di rifornimento, con un piano per espanderle a 36 entro il 2026. BMW e Toyota stanno lavorando insieme per promuovere lo sviluppo di nuove infrastrutture, cercando di creare progetti regionali o locali che possano facilitare l’espansione dell’idrogeno come combustibile alternativo.
conclusioni: bmw e toyota uniscono le forze per il futuro dell’idrogeno
Nonostante le sfide legate all’infrastruttura, BMW è decisa a portare avanti il suo progetto di auto a idrogeno, in collaborazione con Toyota. Entro il 2028, il mercato potrebbe vedere l’arrivo di una BMW X5 a celle a combustibile, una vettura che promette di combinare il meglio della tecnologia tedesca con l’esperienza giapponese. Il futuro della mobilità a idrogeno è ancora incerto, ma BMW e Toyota sono pronte a scommettere su questa tecnologia per garantire una mobilità più sostenibile.