Droni a idrogeno nell’aeroporto di Padova: il progetto innovativo di SAVE e H2C
I droni a idrogeno arrivano all’aeroporto di Padova con il progetto di SAVE e H2C, rivoluzionando la logistica sanitaria con un sistema ecologico e innovativo.

L’azienda padovana H2C ha sviluppato un modello avanzato per la produzione di idrogeno verde, destinato all’alimentazione di droni per il trasporto di merci sanitarie. Questo innovativo sistema ha trovato applicazione concreta presso l’aeroporto di Padova, grazie alla collaborazione con il gruppo SAVE, responsabile della gestione dello scalo veneto.
Un ambiente di prova per droni a idrogeno nell’aeroporto “Gino Allegri” di Padova
L’iniziativa è stata presentata da Corrado Fischer, COO di SAVE, durante il convegno “Droni e Mobilità Aerea Avanzata: dalle sperimentazioni all’operatività”, organizzato dall’Osservatorio Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano.

Secondo quanto condiviso su LinkedIn da Guido Casellato, CEO di H2C, il progetto mira a creare un ambiente di sperimentazione sostenibile all’interno dell’aeroporto “Gino Allegri”. Questa area di test è riconosciuta come una ‘Sandbox’ ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) e consente di produrre, immagazzinare ed erogare idrogeno verde in modo efficiente. Il sistema sfrutta il KEB (Key Energy Builder), un dispositivo innovativo sviluppato da H2C che utilizza energia proveniente da pannelli solari per alimentare i droni.
Droni ecologici e veloci per la logistica sanitaria in Veneto
I droni a idrogeno coinvolti nel progetto sono in grado di coprire distanze fino a 100 km, trasportando carichi di 5 kg. Uno dei principali vantaggi della tecnologia è la rapidità di rifornimento: bastano due minuti per ripristinare l’energia necessaria al volo.
“Questa soluzione – ha spiegato Casellato – permette di trasportare materiale sanitario e medicinali urgenti con un sistema innovativo, ecologico e altamente efficiente. L’impiego di droni a idrogeno per connettere le strutture sanitarie potrebbe trasformare il settore della logistica medica in Veneto, garantendo servizi più veloci e sostenibili.”
Il progetto prevede una fase sperimentale di 18 mesi, articolata in più fasi per testare ogni aspetto della tecnologia, dalla produzione dell’idrogeno alle operazioni di volo.