Rifornimento di idrogeno: come funziona e dove puoi farlo in italia
L’idrogeno è sempre più al centro delle discussioni su mobilità sostenibile e riduzione delle emissioni, e molte aziende stanno investendo in questa tecnologia per il futuro. Tuttavia, una delle maggiori sfide che il settore deve affrontare è la mancanza di un’infrastruttura adeguata per il rifornimento di idrogeno. Ma come funziona il rifornimento di un’auto o di un autobus a idrogeno? E dove puoi trovare le stazioni di rifornimento in Italia? In questo articolo esploreremo in dettaglio come si riforniscono i veicoli a idrogeno e le opportunità che questa tecnologia può offrire nel nostro Paese.
cosa rende l’idrogeno così interessante come carburante?
L’idrogeno è un vettore energetico molto interessante per vari motivi. Innanzitutto, quando viene utilizzato in celle a combustibile, non produce emissioni di CO2, emettendo solo acqua come sottoprodotto. Questo lo rende una delle soluzioni più promettenti per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti, specialmente per i veicoli pesanti come camion e autobus, che necessitano di lunga autonomia e rapidi tempi di rifornimento.
L’idrogeno, inoltre, può essere prodotto in modo sostenibile attraverso elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile, rendendolo una soluzione verde a tutti gli effetti. Ciò lo differenzia da altri combustibili alternativi che richiedono processi di produzione più inquinanti.
come funziona il rifornimento di idrogeno
Il rifornimento di idrogeno in un’auto o in un autobus è sorprendentemente simile al rifornimento di un veicolo a benzina o diesel. La stazione di rifornimento è dotata di un erogatore, che viene collegato al serbatoio del veicolo. Il carburante viene compresso ad alta pressione e immagazzinato in serbatoi speciali che possono contenere idrogeno a pressioni fino a 700 bar.
fasi del rifornimento
- Connessione del bocchettone: Il processo inizia collegando il bocchettone dell’erogatore al serbatoio dell’idrogeno del veicolo.
- Compressione e trasferimento: L’idrogeno viene pompato nel serbatoio del veicolo. A seconda del tipo di veicolo, il rifornimento avviene a diverse pressioni. Le auto a idrogeno normalmente richiedono una pressione di circa 350 bar, mentre i camion e gli autobus possono richiedere una pressione più alta, fino a 700 bar.
- Tempo di rifornimento: Una delle caratteristiche più vantaggiose del rifornimento di idrogeno è la velocità. A differenza dei veicoli elettrici, che richiedono tempi di ricarica molto più lunghi, un veicolo a idrogeno può essere rifornito in circa 3-5 minuti.
L’idrogeno viene conservato in stato gassoso nei serbatoi ad alta pressione, e il serbatoio è progettato per resistere alle forti sollecitazioni meccaniche. La sicurezza è una delle priorità nel design delle stazioni di rifornimento di idrogeno, con misure antincendio e sistemi di controllo per garantire che il processo avvenga in modo sicuro e senza perdite.
costi del rifornimento
Il costo del rifornimento di un veicolo a idrogeno può variare, ma attualmente in Italia si aggira intorno ai 13-14 euro per chilogrammo di idrogeno. Considerando che una normale auto a idrogeno ha bisogno di circa 5 kg di idrogeno per un pieno, i costi per un rifornimento completo si avvicinano a 65-70 euro, per un’autonomia di circa 500-600 km, a seconda del modello del veicolo. Per i veicoli più grandi, come autobus e camion, il consumo sarà ovviamente maggiore, ma anche in questo caso il rifornimento rimane rapido ed efficiente rispetto alle alternative elettriche.
la situazione delle stazioni di rifornimento in italia
L’Italia è ancora agli inizi nello sviluppo di una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno. Attualmente, sono operativi solo due punti di rifornimento: uno a Bolzano e uno a Mestre. Tuttavia, ci sono grandi progetti in corso che potrebbero cambiare rapidamente la situazione nei prossimi anni.
le stazioni attualmente attive
- Bolzano: La prima stazione di rifornimento di idrogeno in Italia è situata a Bolzano. È gestita dall’Istituto per le Innovazioni Tecnologiche (IIT) ed è una delle più avanzate in Europa. Bolzano è un centro importante per la mobilità sostenibile, con una flotta di autobus a idrogeno che già opera da diversi anni.
- Mestre: La seconda stazione di rifornimento, inaugurata a Mestre nel 2022, è gestita da Eni ed è un esempio di impianto all’avanguardia. Oltre all’idrogeno, questa stazione offre anche colonnine di ricarica per veicoli elettrici, dimostrando l’impegno dell’azienda verso la transizione energetica.
nuove stazioni in arrivo
Grazie ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si prevede che entro il 2026 l’Italia avrà 38 stazioni di rifornimento di idrogeno operative. Le nuove stazioni saranno situate in punti strategici, come le principali autostrade e i corridoi di trasporto commerciale europeo, per facilitare l’uso dell’idrogeno nel settore dei trasporti pesanti.
Le nuove stazioni saranno distribuite in tutto il paese, con un’attenzione particolare al Sud Italia, dove il 40% dei fondi sarà destinato, secondo le direttive del PNRR. Tra le regioni che beneficeranno di questo piano ci sono Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia.
focus su venezia e san donato milanese
Un esempio interessante è la stazione di rifornimento a Venezia, inaugurata da Eni nel 2022. Questa stazione è parte di un progetto più ampio che prevede l’uso dell’idrogeno per il trasporto pubblico e privato nella città lagunare. Oltre a fornire idrogeno per le automobili, la stazione è dotata di una serie di servizi per la ricarica elettrica, unendo così le due tecnologie.
Un altro progetto chiave è quello di San Donato Milanese, dove una nuova stazione di rifornimento dovrebbe entrare in funzione entro il 2025. Questa stazione sarà particolarmente importante per il trasporto pesante, poiché si trova in una zona strategica per il rifornimento di camion e autobus a idrogeno.
europa e italia: a che punto siamo?
Se guardiamo all’Europa nel suo complesso, l’Italia è ancora indietro rispetto a paesi come Germania e Francia, che hanno rispettivamente 93 e 42 stazioni di rifornimento operative. Tuttavia, con i finanziamenti del PNRR e l’impegno delle principali aziende del settore, l’Italia sta cercando di colmare il divario.
Uno dei principali ostacoli allo sviluppo della rete di rifornimento di idrogeno è la complessità e i costi delle infrastrutture necessarie. Tuttavia, l’idrogeno ha un grande potenziale per il futuro, soprattutto per il trasporto pesante. Paesi come la Germania stanno già testando camion a idrogeno su larga scala, e aziende come Hyundai e Toyota sono all’avanguardia nello sviluppo di questa tecnologia.
prospettive future per il rifornimento di idrogeno in italia
Entro il 2030, il governo italiano prevede di avere una rete completa di stazioni di rifornimento di idrogeno, con una copertura nazionale che consentirà ai veicoli a idrogeno di viaggiare senza problemi da una regione all’altra. Questo sarà fondamentale non solo per la mobilità privata, ma anche per il trasporto pubblico e commerciale.
Un altro aspetto interessante riguarda l’uso di idrogeno verde, prodotto attraverso fonti rinnovabili come l’energia solare ed eolica. La maggior parte delle nuove stazioni di rifornimento sarà progettata per erogare solo idrogeno verde, in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea per la decarbonizzazione.
la sfida delle infrastrutture
Nonostante i progressi, rimane una grande sfida: la creazione di un’infrastruttura sufficiente a supportare la domanda. L’idrogeno ha enormi potenzialità, ma senza un numero adeguato di stazioni di rifornimento, il passaggio a questa tecnologia sarà limitato. Una delle soluzioni discusse in Europa è l’uso di gasdotti esistenti per trasportare l’idrogeno. Questo approccio permetterebbe di ridurre i costi di infrastruttura e accelerare la diffusione dell’idrogeno in tutto il continente. Molti dei gasdotti già presenti possono essere adattati con modifiche minime per trasportare idrogeno insieme al gas naturale o addirittura sostituire completamente il gas naturale con idrogeno. Questo è particolarmente rilevante in un contesto di crisi energetica, dove l’Europa sta cercando di diversificare le fonti di energia e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili tradizionali.
tecnologie emergenti per il rifornimento
Oltre ai progetti infrastrutturali, ci sono diverse tecnologie emergenti che potrebbero rivoluzionare il modo in cui l’idrogeno viene prodotto e distribuito. Tra queste troviamo:
- Elettrolisi avanzata: L’elettrolisi dell’acqua, processo attraverso il quale viene prodotto idrogeno verde, sta diventando sempre più efficiente. Nuove tecnologie stanno rendendo questo processo meno costoso e più scalabile, consentendo la produzione di idrogeno in aree remote con abbondanza di energia rinnovabile, come l’Africa.
- Stoccaggio mobile: Una delle sfide principali dell’idrogeno è il suo trasporto. Le aziende stanno sviluppando soluzioni per lo stoccaggio mobile, come serbatoi trasportabili e sistemi di distribuzione che possono essere facilmente trasportati tra i siti di produzione e i punti di rifornimento.
- Impianti di produzione decentralizzata: Un’altra soluzione potrebbe essere la produzione di idrogeno direttamente nei punti di rifornimento attraverso piccoli impianti di elettrolisi. Questo ridurrebbe i costi di trasporto e renderebbe il rifornimento di idrogeno più accessibile in aree remote o meno popolate.
il futuro del rifornimento di idrogeno: più che solo auto
Sebbene l’attenzione sia spesso concentrata sulle auto a idrogeno, il futuro del rifornimento di idrogeno va ben oltre i veicoli privati. I settori che trarranno maggiori benefici dall’uso dell’idrogeno sono quelli del trasporto pesante, come camion, autobus, treni e persino navi. L’idrogeno offre vantaggi significativi rispetto ai veicoli elettrici a batteria, specialmente per i mezzi di trasporto che necessitano di lunga autonomia e tempi di rifornimento rapidi.
trasporto pubblico e camion
In Italia, Bolzano rappresenta un esempio di successo per quanto riguarda l’uso dell’idrogeno nel trasporto pubblico. La città ha introdotto già da anni autobus a idrogeno nella propria flotta, e con l’espansione delle infrastrutture di rifornimento, il numero di mezzi a emissioni zero è destinato a crescere. La nuova stazione di rifornimento in costruzione a Bolzano Sud è progettata per supportare un numero crescente di autobus a idrogeno, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 nella regione.
Anche il trasporto su strada pesante è destinato a beneficiare dell’idrogeno. Le nuove stazioni di rifornimento in progettazione lungo i principali corridoi di trasporto commerciale, come l’Autostrada A4 Torino-Trieste, saranno fondamentali per garantire il rifornimento rapido ed efficiente dei camion a lunga percorrenza. Hyundai, ad esempio, ha già iniziato la commercializzazione dei suoi camion a idrogeno XCIENT in Europa e negli Stati Uniti, e sta collaborando con diversi partner per sviluppare ulteriormente questa tecnologia.
treni e navi
Un altro settore in cui l’idrogeno potrebbe fare la differenza è il trasporto ferroviario. In molte parti d’Italia e d’Europa, le linee ferroviarie non sono ancora completamente elettrificate, e l’uso di treni a idrogeno rappresenta un’alternativa sostenibile al diesel. Il progetto Hydrogen Valley in Val Camonica è un esempio di come le autorità italiane stiano investendo nella sperimentazione di treni alimentati a idrogeno.
Anche il trasporto marittimo sta iniziando a esplorare l’uso dell’idrogeno come carburante alternativo. Navi commerciali e da crociera potrebbero beneficiare di questa tecnologia, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra nel settore marittimo, che è uno dei principali contributori all’inquinamento globale.
la sfida della sostenibilità: idrogeno verde o blu?
Uno dei punti più discussi quando si parla di idrogeno è la sua sostenibilità. Non tutto l’idrogeno è creato allo stesso modo. L’idrogeno verde, prodotto tramite elettrolisi alimentata da energie rinnovabili, è considerato la soluzione ideale per un futuro a emissioni zero. Tuttavia, attualmente, gran parte dell’idrogeno prodotto è “idrogeno blu” o “idrogeno grigio”, ottenuto attraverso processi che utilizzano gas naturale e non sono completamente privi di emissioni.
Il piano per le nuove stazioni di rifornimento in Italia prevede che l’idrogeno erogato sia esclusivamente idrogeno verde, garantendo così un impatto ambientale minimo. Questa transizione richiederà ulteriori investimenti in infrastrutture di produzione di idrogeno verde, ma rappresenta un passo importante verso la completa decarbonizzazione del settore energetico.
incentivi e politiche per il rifornimento di idrogeno
Per accelerare l’adozione dell’idrogeno come carburante alternativo, è fondamentale che i governi offrano incentivi e politiche favorevoli. In Italia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’opportunità chiave per finanziare progetti di sviluppo dell’infrastruttura per il rifornimento di idrogeno. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi per attrarre investimenti privati e garantire che la rete di rifornimento possa espandersi rapidamente.
A livello europeo, l’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per l’espansione delle infrastrutture di idrogeno, con particolare attenzione alla produzione di idrogeno verde e alla costruzione di stazioni di rifornimento lungo i corridoi di trasporto transnazionali. La direttiva europea 2014/94/UE fornisce le linee guida per lo sviluppo delle infrastrutture per i combustibili alternativi, inclusi i requisiti per le stazioni di rifornimento di idrogeno.
un futuro più verde con l’idrogeno
Il rifornimento di idrogeno rappresenta una delle principali sfide e opportunità per il futuro della mobilità sostenibile. Con l’espansione delle infrastrutture e l’aumento dell’uso di idrogeno verde, l’Italia ha l’opportunità di diventare un leader nel settore dei trasporti a idrogeno. Tuttavia, sarà necessario un impegno costante da parte di governi, aziende e cittadini per garantire che l’idrogeno possa raggiungere il suo pieno potenziale come carburante del futuro.
Le nuove stazioni di rifornimento previste in Italia entro il 2026 rappresentano solo l’inizio di una trasformazione che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui ci spostiamo e consumiamo energia. Con il giusto mix di politiche, innovazione tecnologica e collaborazione internazionale, l’idrogeno ha tutte le carte in regola per diventare uno dei pilastri di una società più sostenibile e a basse emissioni di carbonio.