L’idrogeno sta emergendo come una delle soluzioni più promettenti per una mobilità sostenibile e a basse emissioni, ma la sua diffusione in Italia è ancora ostacolata dalla scarsità di infrastrutture di rifornimento. Attualmente, il numero di stazioni di servizio a idrogeno è molto limitato, ma sono in corso diversi progetti per migliorare questa situazione. In questo articolo, esploreremo lo stato attuale delle stazioni di rifornimento di idrogeno in Italia e le prospettive per il futuro.
la situazione attuale delle stazioni di idrogeno in italia
Al momento, l’Italia dispone di sole due stazioni di rifornimento di idrogeno operative:
- Bolzano: La prima stazione di idrogeno in Italia, gestita dall’Istituto per le Innovazioni Tecnologiche (IIT), è attiva da diversi anni. Serve principalmente autobus a idrogeno e altri veicoli commerciali, ma è anche accessibile ai veicoli privati.
- Mestre: Inaugurata nel 2022, la stazione di Mestre, gestita da Eni, è dotata di due punti di erogazione di idrogeno e colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Questo impianto rappresenta un passo importante per il Nord Italia nella creazione di una rete più ampia di stazioni di servizio a idrogeno.
il piano di espansione: 38 stazioni entro il 2026
L’Italia ha piani ambiziosi per espandere la rete di stazioni di rifornimento di idrogeno grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il piano prevede la costruzione di 36 nuove stazioni entro il 2026, che si aggiungeranno alle due esistenti. Questo progetto è finanziato con circa 230 milioni di euro, destinati principalmente a costruire stazioni in aree strategiche per il trasporto commerciale.
dove saranno le nuove stazioni?
Le nuove stazioni di idrogeno saranno collocate in punti strategici lungo le principali arterie di trasporto:
- Autostrada A22 del Brennero: Una delle vie di transito più importanti per il trasporto commerciale tra Italia e Nord Europa.
- Autostrada A4 Torino-Trieste: Questa autostrada è cruciale per il traffico est-ovest e vedrà la costruzione di diverse stazioni.
- Corridoi TEN-T: I progetti includono anche la costruzione di stazioni lungo i corridoi transeuropei del trasporto (TEN-T), una rete chiave per il transito di merci in Europa.
focus sul sud italia
Una parte significativa dei fondi del PNRR, circa il 40%, sarà destinata al Sud Italia, in particolare a regioni come Sicilia, Puglia e Calabria. Alcuni esempi di nuove stazioni includono Bari, Taranto e Lamezia Terme. Questo investimento mira a colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud, facilitando l’adozione dell’idrogeno in tutto il Paese.
le sfide per l’idrogeno in italia
Sebbene il piano di espansione sia ambizioso, ci sono ancora diverse sfide da affrontare. Una delle principali è il costo dell’infrastruttura e della produzione di idrogeno verde, la forma più sostenibile di idrogeno, prodotta tramite elettrolisi alimentata da energie rinnovabili. Attualmente, la produzione di idrogeno verde è più costosa rispetto all’idrogeno blu o grigio, che viene generato attraverso l’uso di gas naturale.
Eni è il più grande produttore e consumatore di idrogeno in Italia, ma dobbiamo lavorare per riuscire a creare un sistema che permetta investimenti e sviluppo, che porti alla creazione di un vero e proprio mercato dell’idrogeno.
Claudio Descalzi
Amministratore Delegato di Eni
Tuttavia, l’Italia ha scelto di puntare esclusivamente sull’idrogeno verde per le nuove stazioni di rifornimento. Questa decisione è in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione, ma richiederà investimenti significativi nelle infrastrutture di produzione di idrogeno verde per ridurre i costi.
il ruolo dei gasdotti esistenti
Un’opzione per ridurre i costi di trasporto dell’idrogeno è l’utilizzo dei gasdotti esistenti per distribuire idrogeno verde. Molti degli attuali gasdotti possono essere adattati per trasportare idrogeno con modifiche relativamente semplici, rendendo più economica e veloce la distribuzione su larga scala. Questa è una delle soluzioni che l’Italia e altri paesi europei stanno valutando per accelerare la transizione verso una mobilità a idrogeno.
il futuro: cosa aspettarsi entro il 2030?
Entro il 2030, l’Italia punta a creare una rete completa di stazioni di rifornimento di idrogeno in tutto il paese. Questa rete non sarà solo dedicata alle automobili private, ma giocherà un ruolo cruciale nel trasporto commerciale e pubblico, come autobus e camion a idrogeno, che sono già in fase di test in diverse città italiane, come Bolzano e Mestre.
Le stazioni previste entro il 2026 rappresentano solo l’inizio di una trasformazione che potrebbe cambiare radicalmente il settore dei trasporti in Italia. Con il giusto mix di investimenti e innovazioni tecnologiche, l’idrogeno potrebbe diventare uno dei pilastri della mobilità sostenibile.
Le stazioni di rifornimento di idrogeno in Italia sono ancora poche, ma i piani per espandere la rete sono chiari e ambiziosi. Grazie ai fondi del PNRR e all’impegno di aziende come Eni e Toyota, il numero di stazioni aumenterà rapidamente nei prossimi anni, rendendo l’idrogeno una soluzione sempre più accessibile per la mobilità sostenibile.