Il primo treno a idrogeno d’Italia è realtà. FNM ha presentato ufficialmente a Rovato il Coradia Stream H, il primo dei 14 convogli commissionati ad Alstom nell’ambito del progetto H2iseO, finanziato in parte dal PNRR. Questo rivoluzionario treno a emissioni zero sarà operativo lungo la linea Brescia-Iseo-Edolo a partire dalla prima metà del 2026, segnando un passo decisivo verso una mobilità ferroviaria più sostenibile.
Un’infrastruttura all’avanguardia per il futuro del trasporto ferroviario
L’evento di presentazione si è svolto presso il nuovo deposito e impianto di rifornimento di Rovato (Brescia), una struttura d’eccellenza progettata per la manutenzione e il rifornimento dei treni a idrogeno. Questo centro, realizzato da FERROVIENORD (gruppo FNM), è il primo in Italia a essere stato concepito specificamente per questo tipo di treni, confermando il ruolo di leadership della Lombardia nella transizione verso una mobilità sostenibile.
Dall’arrivo del primo convoglio, avvenuto il 23 gennaio 2025, il sito ha ospitato test di collaudo dell’infrastruttura e prove di rifornimento, effettuate dal gruppo Sapio, fornitore dell’idrogeno. Terminata questa prima fase, il treno sarà sottoposto a ulteriori prove su circuito prima di tornare sulla linea Brescia-Iseo-Edolo per le ultime verifiche in vista della messa in servizio.
Un investimento strategico per la Lombardia
L’evento di inaugurazione ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama politico e industriale italiano, tra cui il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di FNM Andrea Gibelli, il CEO di Trenord Andrea Severini e l’amministratore delegato di Alstom Italia Michele Viale.
“La Lombardia conferma la sua vocazione all’innovazione e alla sostenibilità, con la creazione della prima Hydrogen Valley italiana (in competizione con la Regione Piemonte n.d.r.) e l’introduzione del primo treno a idrogeno del Paese” ha dichiarato Attilio Fontana. “Questo progetto è un tassello fondamentale nel percorso di modernizzazione dei trasporti e delle infrastrutture, con un impatto positivo sull’efficienza e sulla decarbonizzazione della mobilità.”
L’investimento complessivo per la realizzazione del deposito di Rovato è stato pari a 30 milioni di euro, di cui 1 milione finanziato dal PNRR per l’impianto di rifornimento a idrogeno. Un progetto ambizioso che si inserisce nella più ampia strategia di rinnovamento del parco ferroviario lombardo, che prevede l’acquisto di 214 nuovi treni per un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro.
Come funziona il sistema di rifornimento del treno a idrogeno
Uno degli elementi più innovativi del progetto H2iseO è il sistema di rifornimento sviluppato dal gruppo Sapio. L’infrastruttura utilizza un dispenser mobile di idrogeno e un carro bombolaio con pressione operativa fino a 500 bar, il primo in Italia a sfruttare questa tecnologia. Il rifornimento avviene attraverso un sistema “a cascata”, che elimina la necessità di compressori e serbatoi fissi ad alta pressione, ottimizzando così lo spazio e semplificando le operazioni.
Secondo Alberto Dossi, presidente di Sapio, questo progetto rappresenta “un passo storico per la mobilità sostenibile in Italia. L’inaugurazione del primo treno a idrogeno non è solo una svolta tecnologica, ma anche un simbolo del futuro, in cui l’energia pulita e rinnovabile sarà la norma.”
Le caratteristiche del deposito di Rovato
Il sito di Rovato è stato progettato per garantire la massima efficienza operativa e sicurezza nella gestione dei treni a idrogeno. Tra le dotazioni principali ci sono:
- Cinque binari di sosta all’aperto per i convogli;
- Due binari coperti dedicati alla manutenzione, con strutture per l’accesso ai treni sia dal basso che dall’alto;
- Un’area di lavaggio dotata di un binario coperto all’aperto;
- Zone di stoccaggio per batterie di ricambio, magazzini e armadi per componenti tecniche;
- Colonnine di alimentazione elettrica per il collegamento dei treni alla rete;
- Impianto di rifornimento idrogeno con dispenser a 350 bar e baia per il ricovero del carro bombolaio.
Un progetto pilota per la decarbonizzazione del trasporto ferroviario
Il progetto H2iseO è stato avviato nel 2020 dal Gruppo FNM con l’obiettivo di trasformare la Valcamonica in un modello di mobilità sostenibile basata sull’idrogeno. L’arrivo del primo treno segna un traguardo significativo, ma è solo l’inizio di un percorso più ampio. Nei prossimi anni, l’introduzione di questi nuovi convogli contribuirà alla riduzione delle emissioni e offrirà ai passeggeri un’esperienza di viaggio più moderna, efficiente e confortevole.
“L’adozione di tecnologie all’avanguardia non solo nei treni, ma anche nelle infrastrutture di supporto, rende questo progetto un modello di riferimento per la mobilità del futuro” ha sottolineato Andrea Gibelli, presidente di FNM. “Oltre all’impatto ambientale positivo, lo sviluppo di un distretto industriale basato sull’idrogeno potrebbe generare nuove opportunità economiche e occupazionali.”
Il futuro dell’idrogeno nei trasporti
L’introduzione del treno a idrogeno in Lombardia rappresenta un banco di prova fondamentale per l’espansione di questa tecnologia nel settore ferroviario italiano. Se il progetto avrà successo, è possibile che altre regioni seguano l’esempio, portando a un’accelerazione nella transizione verso il trasporto ferroviario a zero emissioni.
L’iniziativa lombarda si inserisce in un più ampio trend europeo, con diversi Paesi che stanno investendo massicciamente nell’idrogeno per ridurre l’impatto ambientale del trasporto su rotaia. Con il suo primo treno a idrogeno, l’Italia entra ufficialmente in questa nuova era, ponendosi all’avanguardia della sostenibilità ferroviaria.